Poco meno di 6 milioni di italiani sono malati di osteoporosi, anche se alcuni di loro non ne sono coscienti. E’ la stima della Siommms (Società italiana dell’osteoporosi, del metabolismo minerale e delle malattie metaboliche dello scheletro), presieduta da Gerolamo Bianchi, primario reumatologo dell’Azienda sanitaria genovese. Il dato e’ stato reso noto nel corso della conferenza stampa di presentazione del 9? congresso nazionale della Siommms che si è tenuta al Lingotto di Torino con l’obiettivo di dare conto dei nuovi progressi della ricerca, della progressiva diffusione di patologie ossee invalidanti e dell’urgente necessità di vaste opere di prevenzione. Attualmente, in Italia, ogni 60 secondi qualcuno si rompe un osso a causa dell’osteoporosi. Sono 1.440 fratture al giorno, 43.200 al mese, oltre 500 mila all’anno. Per due terzi si tratta di donne. Il quadro e’ aggravato dai primi dati che emergono dalla ricerca “Proteo-1? condotta nel
corso dell’ultimo anno in 72 centri clinici pubblici, su un campione di 4173 pazienti donne. “Lo studio – ha spiegato Giancarlo Isaia, primario geriatra all’ospedale Molinette di Torino – dimostra che le reali possibilità di fratturasi sono ampiamente superiori a quanto finora ipotizzabile anche per le donne in postmenopausa non a rischio. Stiamo dunque facendo le necessarie verifiche sui modelli matematici fin qui adottati. Ciò che Proteo-1 mette comunque in evidenza e’ l’insufficienza della filosofia preventiva adottata al ministero della Salute che, per paradosso, si rivolge solo a pazienti già fratturati o ad altissimo rischio”.
Per il professor Bianchi “nelle donne dopo la menopausa le ossa diventano piu’ fragili, ma le fratture di solito arrivano dopo gli 80 anni. Fare prevenzione e’ un investimento, ma in Italia non se ne fa abbastanza. Alla base ci deve essere un corretto stile di vita e una giusta alimentazione”. Al congresso hanno parteciperanno oltre mille endocrinologi, reumatologi e geriatri.
ip