Se hai superato i 50 anni e avverti sempre dolore e rigidità muscolare, che provocano una evidente difficoltà ad alzarti dal letto, a vestirti, e a svolgere le più comuni attività giornaliere, potresti forse soffrire di polimialgia reumatica. Ma che cos’è la polimialgia reumatica? Scopriamolo insieme.
La polimialgia reumatica è un disturbo infiammatorio che causa dolore e rigidità muscolare, specialmente a livello del collo e delle spalle, e che colpisce – con maggiore frequenza – le donne dai 60 anni in su.È vero, i sintomi della polimialgia reumatica accompagnano il soggetto che ne soffre generalmente tutto il giorno ma, di solito, i dolori si presentano con maggior gravità durante le ore mattutine. È possibile ricevere sollievo dai sintomi assumendo farmaci anti-infiammatori, chiamati anche corticosteroidi. Ma le recidive sono comuni e bisogna monitorare costantemente l’andamento della malattia.Ricordiamo, infine, che la polimialgia reumatica è correlata a un altro disturbo infiammatorio conosciuto come arterite a cellule giganti (nel mondo scientifico, arterite di Horton o arterite temporale), che può causare mal di testa, difficoltà visive, dolore alla mascella e al cuoio capelluto. In particolare, l’arterite di Horton è uno stato infiammatorio delle arterie di medio e grosso calibro, soprattutto a livello delle tempie.Le conseguenze, purtroppo, sono a tratti molto gravi. Tra queste, segnaliamo:
- Mal di testa persistente (specialmente a livello delle tempie)
- Perdita improvvisa della vista
- Visione doppia
- Dolore alla mascella o al collo
Con una diagnosi precoce e un intervento terapeutico tempestivo, l’arterite di Horton può essere però curata, evitando gravi complicazioni. Per la diagnosi, invece, oltre all’individuazione dei sintomi e agli esami del sangue, che sono gli stessi che servono a diagnosticare la polimialgia reumatica, sono fondamentali l’ecodoppler e la PET (tomografia a emissione di positroni).
I segni e i sintomi della polimialgia reumatica si verificano di solito su entrambi i lati del corpo e possono includere:
- Dolori alle spalle (spesso il primo sintomo)
- Dolori al collo, alle braccia, ai glutei, ai fianchi o alle cosce
- Rigidità nelle zone colpite, in particolare al mattino o dopo essere stati inattivi per un lungo periodo
- Movimenti limitati nelle aree colpite
- Dolore o rigidità nei polsi, nei gomiti o nelle ginocchia (meno comuni)
- Febbre
- Astenia
- Malessere generale
- Inappetenza
- Perdita di peso involontaria
- Depressione
Le cause che scatenano l’insorgenza della polimialgia reumatica sono invece ancora sconosciute. Tuttavia, è inutile negare che fattori genetici – intrecciati a fattori di rischio ambientali – ne aumentano sicuramente la suscettibilità.Attenzione: artrite reumatoide e polimialgia reumatica non sono assolutamente la stessa, come spesso ci si trova a pensare. I sintomi della polimialgia reumatica potrebbero infatti essere scambiati e confusi con quelli dell’artrite reumatoide. Per questo motivo, la diagnosi richiede esami scrupolosi e accurati tra cui:
- Esame obiettivo, ovvero valutazione della storia clinica, della sintomatologia e dello stato di impedimento motorio del paziente.
- Esami strumentali come: RMN ed ecografia articolare e dei muscoli. La RMN (risonanza magnetica nucleare) fornisce immagini delle strutture ossee e articolari e aiuta a distinguere l’artrite reumatoide, che aggredisce le articolazioni, dalla polimialgia reumatica, che coinvolge i muscoli.
- Esami del sangue come: VES (velocità di eritrosedimentazione delle emazie), PCR (proteina C reattiva) che sono due indici di uno stato infiammatorio in corso, valutazione della funzionalità renale, verifica della eventuale presenza di agenti infettivi (come virus o batteri), funzionalità tiroidea. Curare la polimialgia: i trattamenti più comuni (ed efficaci!)
Il trattamento comporta l’utilizzo di farmaci che alleviano la sintomatologia, tra cui anti-infiammatori non steroidei (FANS), farmaci immunosoppressori e corticosteroidi. La polimialgia reumatica viene solitamente trattata con una bassa dose di corticosteroide orale. Una dose giornaliera all’inizio del trattamento è in genere da 12 a 25 milligrammi al giorno. Dopo le prime due-quattro settimane di trattamento, il medico può iniziare a diminuire gradualmente il dosaggio a seconda dei sintomi e dei risultati degli esami del sangue. L’obiettivo è di tenere sotto controllo i sintomi con la dose più bassa possibile senza innescare, però, una ricaduta. Per maggior parte delle persone con polimialgia reumatica si prevede una continuazione del trattamento con corticosteroidi per almeno un anno. Ovviamente, saranno poi necessari frequenti visite di follow-up con il reumatologo per monitorare l’efficacia del trattamento.
Fonte:(Pazienti.it)