L’osteoporosi, una delle malattie più diffuse nel mondo e che ad oggi colpisce oltre 200 milioni di persone, potrebbe finalmente diventare una malattia curabile. A “scoprire” l’Irisina, la molecola che sconfigge la malattia, è stata la scienziata barese Maria Grano e il suo team di ricerca dell’Università di Bari. Dopo la concessione del brevetto italiano nel 2016, come si legge in un articolo della Gazzetta del Mezzogiorno, è arrivato l’ok anche per il brevetto americano: il via libera consentirà la vendita del farmaco in tutto il mondo.“Dagli Usa ci hanno fatto soffrire: molte obiezioni benché i dati fossero inconfutabili – racconta la scienziata, intervistata da Francesca Di Tommaso -. I ricercatori americani tendono a proteggere i brevetti interni. Ed erano un po’ piccati dal fatto che, benché fossero stati loro a scoprire l’Irisina, non avevano colto il suo ruolo primario nella lotta all’osteoporosi. Ora, aver ottenuto il brevetto americano significa che la vendita del farmaco, una volta sviluppato, può avvenire solo pagando il titolare del brevetto, ovvero l’università di Bari. Chiunque lo utilizzi per la cura dell’osteoporosi dovrà prendere accordi e dare le royaltes ad Uniba. Considerando che nel mondo gli osteoporotici sono oltre 200 milioni – continua la scienziata – si tratta di un mercato molto importante”
Fonte: Ilikepuglia