I batteri intestinali potrebbero essere coinvolti nello sviluppo dell’ artrite reumatoide una patologia autoimmune che interessa i tessuti articolari, colpisce per la maggior parte le donneed è caratterizzata da dolore e rigidità articolare
A fare questa scoperta è stato un gruppo di studiosi della New York University che hanno utilizzato innovative strumentazioni che consentono di eseguire analisi del Dna su campioni di feci di pazienti colpiti dall’AR e soggetti in buona salute. Grazie a queste analisi è stato possibile osservare che le concentrazioni di uno specifico batterio nell’intestino, chiamato Prevotella copri, sono più elevate nei pazienti con AR rispetto agli altri.
Non solo: gli studi hanno anche mostrato che l’elevata presenza di questo batterio riduce la concentrazione di batteri buoni nell’ambiente intestinale. Come illustrato dal responsabile dell’indagine, Dan Littman, questa ricerca non è altro che un’ulteriore conferma di quanto sia importante mantenere l’equilibrio del microbiota intestinale per garantire benessere e salute.
Altri studi hanno messo in evidenza che uno un’alterazione della flora intestinale può favorire lo sviluppo di patologie autoimmuni sistemiche, anche se, specifica lo scienziato, questa scoperta non dimostra un diretto collegamento tra il P. copri e lo sviluppo dell’artrite reumatoide: suggerisce solo un nuovo aspetto da approfondire con ulteriori studi.
Per adesso queste teorie trovano conferma in alcuni esperimenti condotti sui roditori che hanno mostrato come l’eccessiva presenza di P. copri sia collegata ad un peggioramento dll’infiammazione al colon. (fonte pagine mediche)