La sclerodermia è una malattia di quelle serie: indurisce la cute delle mani e del viso e poi «pietrifica» i tessuti di cuore, polmoni e reni in un crescendo di aggressività. Eppure comincia con un sintomo apparentemente innocuo: le mani che diventano fredde e cambiano colore, soprattutto con gli sbalzi di temperatura. Nella maggior parte dei casi è una reazione normale, dovuta ad esempio al freddo; a volte però può essere la spia della sclerodermia. Per capirlo c’è un esame, la videocapillaroscopia, che a dispetto del nome è molto semplice e verrà offerto gratuitamente su un bus itinerante che a partire dal prossimo maggio percorrerà tutta Italia.
L’iniziativa, il cui programma è tuttora in via di definizione, è stata annunciata nel corso del primo Congresso mondiale sulla sclerodermia, che si è tenuto di recente a Firenze: lo scopo è individuare al più presto la malattia, per poter intervenire ritardandone il decorso. Marco Matucci Cerinic, che dirige il Centro Regionale di Riferimento per la Sclerosi Sistemica all’ospedale Careggi di Firenze e coordina l’iniziativa, spiega: «Nelle piazze i bus saranno a disposizione per tutti i cittadini che sospettano di avere i sintomi della sclerodermia: tipicamente le mani fredde, che si intorpidiscono e cambiano colore diventando bianche, blu, rosse. Il motivo è un attacco di contrazione dei vasi sanguigni scatenato in genere dal freddo, ma anche da fattori emotivi: si chiama fenomeno di Raynaud e nella maggior parte dei casi è del tutto benigno, talvolta però è legato alla sclerodermia». Come si svolge il test? «Si poggia una goccia di olio di cedro sul fondo delle unghie e poi attraverso una sonda ottica che invia su un monitor immagini a colori si osservano i capillari. Occorre valutare tutte le dita, perché all’inizio il fenomeno può riguardare anche un solo dito; il test dura circa 15 minuti ed è del tutto indolore, ma molto affidabile per valutare la microcircolazione periferica».
La capillaroscopia riesce a valutare ad esempio se i capillari sono dilatati e se ci sono emorragie o anomalie di forma e numero; in caso affermativo, la persona riceverà indicazioni su dove rivolgersi per la diagnosi. La sclerodermia è una malattia rara: in Italia colpisce 25 mila persone con mille nuovi casi ogni anno, soprattutto donne. La diagnosi precoce è utile perché si tratta di una patologia che progredisce portando alla perdita di funzionalità degli organi più importanti (nelle forme più aggressive si può arrivare perfino alla morte in pochi mesi): riconoscerla presto può aiutare a tenerla meglio sotto controllo. Anche se finora non esistono cure risolutive: proprio dal congresso fiorentino è emersa la volontà di impegnarsi ancora di più nella ricerca di terapie più efficaci di quelle attuali attraverso l’istituzione della Fondazione Mondiale contro laSclerodermia.