Scoperto da ricercatori della Facolta’ di Medicina e chirurgia dell’Universita’ Cattolica di Roma un interruttore genetico che rende ancora piu’ ‘feroce’ il Lupus, una malattia autoimmune che colpisce prevalentemente il sesso femminile.
Questo interruttore, che si chiama ”enhancer HS1.2”, e’ come il pedale di accelerazione dell’automobile e superstimola una serie di geni che amplificano la risposta immunitaria patologica tipica della malattia. Il risultato finale e’ che le cellule immunitarie impazzite che producono gli anticorpi patologici, attaccano il corpo del paziente invece di difenderlo (autoanticorpi). E’ l’importante risultato di uno studio condotto dal professor Gianfranco Ferraccioli, ordinario di Reumatologia e responsabile dell’Unita’ Operativa di Reumatologia e di Medicina Interna – CIC dell’Universita’ Cattolica – Policlinico A. Gemelli di Roma insieme al professor Domenico Frezza della Facolta’ di Biologia dell’Universita’ di Roma Tor Vergata e alla professoressa Raffaella Scorza dell’Universita’Statale di Milano, pubblicato sulla rivista Annals of the Rheumatic Diseases. ”La scoperta – ha spiegato il professor Ferraccioli – potrebbe condurre a nuove terapie piu’ mirate ed efficaci contro questa complessa malattia, in particolare contro i casi piu’ gravi e meno gestibili”. Il Lupus eritematoso sistemico e’ una malattia autoimmune, cioe’ una patologia in cui il sistema immunitario del paziente impazzisce e comincia ad attaccare il corpo del paziente stesso, invece di difenderlo. E’ una malattia feroce come l’animale, il lupo, da cui prende il nome, per le caratteristiche chiazze rossastre (simili alle macchie sul pelo del lupo) che compaiono sul viso dei pazienti. Il Lupus colpisce in Italia circa 60 mila persone e la fascia di eta’ piu’ a rischio e’ quella tra i 15 e i 45 anni, con una netta preferenza per il sesso femminile. Si tratta di una malattia dai tanti volti perche’ colpisce diversi organi e tessuti e da’ una molteplicita’ di sintomi che ne rendono anche difficile la diagnosi, tra cui dolori articolari, febbre, manifestazioni cutanee, perdita di capelli, raynaud, anemia, nefrite, cerebrite. (fonte: ASCA)