L?insonnia ? uno dei sintomi pi? comuni nella fibromialgia, ed ha un impatto decisivo nello scadimento della qualit? di vita dei pazienti che ne sono affetti. Per questi motivi molta attenzione ? stata posta di recente sulle terapie che possono ridurne la frequenza.Gi? da tempo la terapia cognitiva-comportamentale ? utilizzata con buoni effetti nella cura dell’insonnia da altre cause, ma non esistevano ancora degli studi che ne valutassero l’effetto nei pazienti con fibromialgia. Proprio in tale direzione si sono mossi i ricercatori dei Veterans Affairs Medical Center e della Duke University Medical Center a Durham, confrontando la terapia cognitiva-comportamentale rispettivamente con la terapia di "educazione e igiene del sonno" e con il trattamento tradizionale per migliorare il sonno.
I risultati dello studio clinico randomizzato hanno dato ragione alla terapia cognitivo-comportamentale, che ha portato ad una riduzione di circa il 50% del tempo di risveglio notturno, contro un 20% e un 3.5% rispettivamente della terapia di igiene del sonno ed del trattamento tradizionale.
Anche per quanto riguarda la qualit? soggettiva del sonno il 57% dei soggetti trattati con terapia cognitiva-comportamentale ha riscontrato un chiaro miglioramento, contro il 17% di quelli del gruppo terapia di igiene del sonno e lo 0% dei soggetti sottoposti a trattamento tradizionale.
A conferma del ruolo importante della cura dell’insonnia, sono stati riscontrati inoltre degli effetti favorevoli riguardo al dolore e al benessere mentale particolarmente nei casi in cui si ? avuto un miglioramento del sonno.
Ecco perch? la terapia cognitiva-comportamentale pu? essere considerata a ragione una promettente ipotesi terapeutica nella cura dei i disturbi del sonno nei pazienti fibromialgici.
Edinger JD et al, Arch Intern Med 2005; 165: 2527-2535