Il trapianto di cellule staminali adulte nelle malattie reumatiche sistemiche, come la sclerodermia e il lupus, e’ un’opzione terapeutica valida.
Lo ha detto a Rimini, durante il congresso della Societa’ Italiana di Reumatologia (Sir), Alan Tyndall, direttore del Dipartimento di reumatologia dell’Ospedale Universitario Felix Splatter di Basilea, presentando i dati di alcuni studi preliminari in cui sono state utilizzate sia cellule staminali ematopoietiche (cioe’ un vero e proprio trapianto di midollo osseo come quello utilizzato per la cura dei tumori del sangue) sia cellule mesenchimali, componenti del sistema immunitario la cui funzione e’ quella di regolare l’attivita’ generale del sistema immunitario.
‘Nel caso del trapianto di midollo si ottengono ottimi risultati perchè si annulla la ‘memoria immunologica’ del paziente quindi anche l’autoimmunità – ha detto Tyndall -. Più interessanti ancora sono però le possibilità offerte dalle cellule mesenchimali, ancora utilizzate solo in ambito sperimentale, perchè consentono di ottenere un controllo dell’eccessiva risposta immunitaria contro i tessuti dell’organismo tipico della malattie autoimmuni senza dover però annullare il sistema immunitario del paziente’.
Anche Franco Locatelli, della Clinica pediatrica dell’Università di Pavia, ha parlato delle ultime ricerche sulle cellule mesenchimali (ambito nel quale l’Italia e’ all’avanguardia) in diversi modelli di malattie autoimmuni, confermandone le potenzialità ma anche i limiti dovuti soprattutto al fatto che non tutti i meccanismi molecolari alla base della loro capacità di riparare i tessuti malati sono noti e controllabili. ‘Alcuni studi effettuati su pazienti pediatrici dimostrano la capacità delle cellule mesenchimali di modulare alcuni aspetti del sistema immunitario, ma non altri. I dati sono incoraggianti ma si tratta di terapie che, prima di essere diffuse su larga scala, devono essere ancora studiate con attenzione’.
ip