La fibromialgia è una delle malattie reumatiche in assoluto più diffuse e dai numerosi sintomi: solo in Italia si calcola che ne siano affetti oltre 2.000.000 di individui, di cui la maggior parte sono donne.
Negli USA il numero di pazienti stimato è circa di 10.000.000, per l’80% donne in età lavorativa, con conseguenze sia per quanto riguarda il lavoro che l’ambiente famigliare.
I/Le pazienti lamentano sintomi che è quasi impossibile attribuire a questa o quella malattia nota. Essi denunciano un incredibile guazzabuglio di tanti sintomi diversi, che sfugge a ogni tentativo di sistematizzazione.
La fibromialgia è una malattia che influisce pesantemente sulla vita del paziente, senza provocare alcuna alterazione alla sua struttura corporea. Non ha conseguenze a lungo termine, non deforma le articolazioni.
Il sintomo sicuramente più importante è il dolore, costante anche in stato di riposo: associato ad altri sintomi come mal di testa ed emicrania, stanchezza e stordimento, sintomi gastro-intestinali, irritabilità nervosa e sindrome depressiva, è presente in quasi tutti i pazienti e rende loro la vita molto difficile.
L’approccio alla fibromialgia non può che essere multidisciplinare ed interprofessionale e coinvolge il reumatologo, il fisiatra, il fisioterapista, il terapeuta del dolore, insieme con il medico di medicina generale e con lo stesso/la stessa paziente.
Ne hanno discusso il 4 dicembre, in un convegno al Santa Corona di Pietra Ligure sulla, il Dott. Sergio Goso, dirigente medico della S.C. Centro Terap. Dolore e Cure Palliative del Santa Corona di Pietra Ligure e il Dott. Francesco Versace, Direttore della S.C. Reumatologia dell’Ospedale San Paolo di Savona che da sempre affronta insieme alle malattie infiammatorie croniche (con le ultimissime novità nel trattamento dell’artrite reumatoide, dell’artrite psoriasica e spondilite anchilosante) anche la fibromialgia. Nella sessione pomeridiana invece, insieme alò Dott. GAiovanni Pestelli di Forlì, ha moderato anche Giovanni Antonio Checchia, Direttore della S.C. Recupero e Rieducazione Funzionale del Santa Corona di Pietra Ligure.
Proprio per l’importanza e complessità clinica di questa patologia e per la forte ricaduta in senso di disabilità e di impatto sociale, il Dipartimento di Riabilitazione dell’ASL 2 Savonese diretto dal Dott. Marco Bertolotto ha voluto radunare i migliori esperti italiani in un convegno che cercherà di fare il punto sui molteplici aspetti clinici, diagnostici, terapeutici e riabilitativi della fibromialgia.
Questo evento di alto valore scientifico che si è tenuto presso la Sala Congressi dell’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, rappresenta il completamento di un percorso compiuto in circa un anno dal Dipartimento di Riabilitazione che ha avuto come tema conduttore l’approccio multidimensionale al dolore e che ha visto il forte appoggio della Fondazione Carige.
Il termine fibromialgia (FM) deriva da “fibro” che indica i tessuti fibrosi (come tendini e legamenti) e “mialgia” che significa dolore muscolare. La FM è quindi una malattia reumatica che colpisce i muscoli causando un aumento di tensione muscolare: tutti i muscoli (dal cuoio capelluto alla pianta dei piedi) sono in costante tensione.
Questo comporta numerosi disturbi:
1. innanzi tutto i muscoli tesi sono causa di dolore che in alcuni casi è localizzato (le sedi più frequenti sono il collo, le spalle, la schiena, le gambe), ma talora è diffuso dappertutto
2. i muscoli tesi provocano rigidità e possono limitare i movimenti o dare una sensazione di gonfiore a livello delle articolazioni
3. i muscoli tesi è come se lavorassero costantemente per cui sono sempre stanchi e si esauriscono con grande facilità: questo significa che chi è affetto da FM si sente sempre stanco e si affatica anche per minimi sforzi.
4. i muscoli tesi non permettono di riposare in modo adeguato: chi è affetto da FM ha un sonno molto leggero, si sveglia più volte durante la notte e alla mattina, anche se gli sembra di avere dormito, si sente più stanco di quando si è coricato (si parla di “sonno non ristoratore”).
La tensione muscolare si riflette a livello dei tendini (che sono strutture fibrose tramite le quali i muscoli si attaccano alle ossa) che diventano dolenti in particolare nei loro punti di inserzione: questi punti dolenti tendinei, insieme ad alcuni punti muscolari, evocabili durante la visita medica con la semplice palpazione, sono una caratteristica peculiare della FM e vengono definiti “tender points” (figura a lato).
Patologia descritta nella prima metà del 1800 e dagli inizi del XX secolo considerata malattia infiammatoria dei muscoli (fibrosite). Il moderno concetto di FM e di tender points risale al 1978. Nel 1990 sono stati messi a punto i criteri diagnostici e nel 1994 la diagnosi di FM è stata accettata a livello internazionale con la cosiddetta “Dichiarazione di Copenhagen”. Si tratta quindi di una malattia conosciuta da molto tempo, ma che solo recentemente è stata meglio definita.
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