L’artrite reumatoide precoce è in Italia un fenomeno piuttosto diffuso, poiché colpisce circa 300.000 donne di età compresa tra i 35 ed i 50 anni di età. Il dato più sorprendente è relativo agli uomini, che invece risultano affetti dalla malattia in rapporto di 1 a 2,5 rispetto alle donne.
Le informazioni sono state divulgate dall’O.N.Da, l’osservatorio Nazionale sulla salute della Donna, in associazione con Anmar e Mundipharma.
L’artrite reumatoide incide in modo significativo nella sfera fisica, psicologia e sociale di una donna, compromettendo l’attività sessuale i rapporti di coppia ed in genere le relazioni interpersonali.
Il fatto che colpisca in età precoce, tra l’altro, pone un serio problema anche dal punto di vista psicologico, visto che per molte donne il dolore cronico e l’impossibilità a condurre una vita normale possono essere
motivo di depressione e stress.
L’artrite reumatoide è però trattabile, grazie alla fisioterapia abbinata a somministrazione di antinfiammatori a base di cortisone, che riducono il dolore e rallentano l’evoluzione della malattia; purtroppo però,le cure sono eseguite in modo scrupoloso solo dal 25% delle pazienti.