Milano 22 Marzo – Secondo un recente studio, una dieta ricca di acidi grassi omega-3 protegge le donne dall’artrite reumatoide.
Ricercatori del Karolinska Institute (Stoccolma, Svezia) hanno accumulato dati sulla dieta, con un questionario autogestito su frequenza di alimentazione (FFQ), per analizzare l’associazione fra nutrimento con pesce e valori di acidi grassi poli-insaturi n-3 (PUFAs) e l’incidenza dell’artrite reumatoide (AR) su un numero di 32.232 donne di età media o avanzata del Gruppo Mammografico Svedese.Il rischio di AR è stato calcolato utilizzando i modelli di regressione proporzionali del rischio di Cox, aggiornati per età, fumo di sigaretta, e assunzione di alcool, aspirina e calorie.I risultati mostrano che in un periodo medio di 7,5 anni di controllo furono identificati 205 casi di Artrite Reumatoide. Una dieta con assunzione di PUFAs maggiore di 0,21 g/giorno fu associata alla diminuzione del 35% del rischio di sviluppo di AR.Un’assunzione giornaliera a lungo termine e notevolmente superiore a 0,21 g/giorno fu associata con un rischio diminuito del 52%.I ricercatori trovarono anche che il consumo consistente di più di un pesce la settimana portava a una diminuzione del rischio del 29%“Lo studio indica un importante ruolo essenziale degli acidi grassi polinsaturi a catena lunga n-3 nell’eziologia dell’Artrite Reumatoide e che seguire le linee guida dietologiche in merito al consumo di pesce può essere di beneficio in termini di rischio di AR” termina l’autore principale dott. Alicja Wolk con i suoi colleghi dell’Istituto di Medicina Ambientale.Il grasso acido Omega-3 appartiene a un gruppo di tre grassi detti acidi alfa-linolenici (ALA presenti negli olii vegetali), acidi eicosapentanoici (DHA) e acidi docosahexaenoici (DHA), entrambi presenti negli olii marini.Gli acidi omega-3 sono vitali per il metabolismo normale e sono perciò considerati acidi grassi essenziali, significando che essi non possono essere sintetizzati dall’organismo umano.Un numero crescente di lavori scientifici suggerisce che un’assunzione maggiore di acidi grassi omega-3 possa costituire un certo grado di protezione contro le malattie cardiache.
Fonte: Milano post.