Le mani prima di tutto. È da lì che scatta, di solito, il campanello d’allarme. Da alcuni piccoli e grandi segnali che potrebbero lasciar presagire l’insorgere di una malattia rara di fronte alla quale molti medici di base sono ancora incapaci di reagire.
Eppure la diagnosi precoce restal’arma principale contro la sclerosi sistemica progressiva, più comunemente nota come sclerodermia. Una patologia cronica, tra le più invalidanti e spesso anche mortale, quando non adeguatamente controllata. Colpisce in particolare le donne, e si manifesta con maggiore incidenza nella fascia d’età compresa tra i trenta e i cinquant’anni. Dovuta a una reazione immunitaria diretta contro gli stessi tessuti dell’organismo, causa il progressivo ispessimento e fibrosi della cute, ma anche di organi interni come l’apparato gastrointestinale, i polmoni, i reni e il cuore.Il sintomo più importante sono le dita gonfie ed ematose sul dorso. Questo è un segno fondamentale». A dirlo è il dott. Amilcare Cerri, ricercatore dell’Università degli Studi di Milano. Ma la prova più eclatante ha un nome ben preciso: fenomeno di Raynaud. L’interruzione momentanea del flusso sanguineo causa gonfiore alle dita, ma anche formicolio, mutamento di colore (prima pallore poi cianosi), perdita di sensibilità e dolore pulsante. In tali circostanze è bene procedere con esami capillaroscopici e immunologici. L’indurimento dell’epidermide e il coinvolgimento di articolazioni, muscoli e tendini sfocia in una progressiva riduzione di movimento. In tal senso, un programma riabilitativo, unito a un adeguato trattamento farmacologico, assume un ruolo importante, consentendo di recuperare buoni livelli di attività motoria e migliorando così la qualità della vita.
Questo anche perché, purtroppo, non c’è una cura definitiva per la sclerodermia, e a maggior ragione la tempestività della diagnosi appare di fondamentale importanza.Individuare la malattia è il primo passo verso l’avvio di trattamenti destinati a rallentarne l’aggravamento e a tenere sotto controllo la compromissione dei diversi organi colpiti. Ed è questa una battaglia che il Gils (Gruppo Italiano per la lotta alla Sclerodermia), porta avanti da vent’anni. «La sclerodermia è una malattia devastante, anche a livello psicologico , ed è sul supporto al malato che il Gils fa la differenza», afferma la presidente Carla Garbagnati. «Se a tappeto, lo screening mutuabile – ha continuato – non solo può diagnosticare un possibile evolversi della patologia, ma riuscirebbe anche ad abbattere i costi futuri e a salvare molte vite». (Fonte Italia salute)