Tanti italiani soffrono di artrite o artrosi. Entrambe sono delle malattie reumatiche fastidiosissime che colpiscono le articolazioni e si manifestano con dolore più o meno acuto su una determinata parte, rigidità e movimenti limitati: per questa ragione, a una prima occhiata, è facile confonderle. Come riconoscere le differenze e quale sarebbe la cura adeguata per questo problema? Prima di tutto, è fondamentale capire cosa sia l’artrite e in cosa è differente dall’artrosi.
L’artrite è una malattia autoimmune, ovvero che insorge quando si ha uan situazione in cui il sistema immunitario inizia ad attaccare degli elementi facenti parte dell’organismo, invece che difendere il corpo da agenti esterni. Quando avviene per le articolazioni, si ha uan infiammazione cronica caratterizzata da gonfiore, arrossamento e aumento della temperatura nell’area interessata. Sia i bambini, sia gli adulti possono essere affette da questa malattia: la gotta e l’artrite reumatoide, oltre al lupus eritematoso sistemico, sono i classici esempi che affliggono la maggioranza delle persone.Come riconoscere le differenze con l’artrosi e stabilire una cura adeguata? Una persona affetta da artrosi può riconoscere benissimo le differenze rispetto a una affetta da artrite. Intanto, le persone che ne sono afflitte sono gli over 50 e la malattia colpisce maggiormente chi ha le articolazioni usurate: la cartilagine, anche per un fatto di età, si assottiglia e possono insorgere elle deformazioni a livello osseo. Le zone colpite saranno quindi ginocchia, mani, piedi e colonna vertebrale. In entrambi i casi, è fondamentale il parere del medico curante, in quanto è l’unico a poter consigliare una cura adeguata non tanto alla patologia, quanto per attenuare il dolore e la sintomatologia. Spesso, nel caso dell’artrosi, se le deformazioni sono veramente gravi, non si può escludere l’intervento chirurgico ortopedico in modo da ricreare i cuscinetti e far diminuire l’attrito delle articolazioni, facendo sparire i fastidi e intervenendo prima che i danni diventino molto gravi.
Fonte:lettera 35.