Un maschio su cinque, dopo aver spento 50 candeline, ha nel suo destino una frattura. E quelle maschili sono circa il 30% del totale, con particolare interessamento di femore(nel 30% dei casi), rachide (42%) e polso (20%).
Proprio per la sua rilevanza sociale e clinica, l’osteoporosi sarà al centro dello Skeletal Endocrinology Meeting che si svolgerà dal 17 al 18 settembre all’Università di Brescia.Nel nostro Paese, proprio per fronteggiare “l’emergenza osteoporosi”, l’Aifa ha aggiornato i criteri di rimborsabilità per i farmaci destinati al trattamento dell’osteoporosi. “La nuova nota 79, che elenca tali criteri, ha introdotto diverse positive novità rispetto al passato”, spiega Andrea Giustina, ordinario di Endocrinologia all’Università di Brescia e presidente del Gioseg (Glucocorticoid Induced Osteoporosis Skeletal Endocrinology Group). “Fra queste, una maggiore attenzione per le donne che entrano precocemente (prima dei 50 anni) in menopausa e per i pazienti con fratture non solo vertebrali o femorali, ma anche di polso o costali. Positiva anche la maggiore attenzione verso i sempre più frequenti casi di osteoporosi maschile. Infatti, sebbene questa sia percepita principalmente come una malattia femminile, in realtà la crescita demografica e l’aumento dell’incidenza delle malattie croniche che affliggono la popolazione più anziana ne fanno una patologia significativamente rilevante anche per gli uomini: un maschio su 5 dopo aver spento 50 candeline ha nel suo destino una frattura”.Si stima che nei prossimi 10 anni il numero di uomini affetti da aumenterà del 10-15%. Inoltre, i maschi che subiscono una grave frattura come quella di femore hanno tassi di mortalità maggiori rispetto alle donne e in un terzo dei casi si verifica una nuova frattura nei 12 mesi successivi. Nonostante questo, negli uomini l’osteoporosi e le fratture osteoporotiche restano tuttora sotto diagnosticate e sotto trattate, dicono gli esperti.Nella nuova nota è stata inserita anche la rimborsabilità per le terapie per la perdita di massa ossea indotta da inibitori dell’aromatasi nelle pazienti affette da tumore al seno e da blocco ormonale nei pazienti affetti da tumore alla prostata. “Il convegno sarà anche l’occasione per ribadire che quanto fatto finora non è ancora sufficiente per affrontare al meglio questa emergenza. Soprattutto – sottolinea Giustina – c’è la necessità che pazienti con osteoporosi severa complicata da fratture debbano essere considerati come dei pazienti affetti da altre malattie croniche disabilitanti, e che attraverso un’esenzione specifica possano almeno accedere a quegli esami strumentali come la Moc, fondamentali per seguire l’evoluzione della loro patologia”.